mercoledì 29 settembre 2021

Rivista QUADERNI N. 2 DEL 2021 Aprile Giugno 2021

 


Nota redazionale

Come noto, questa rivista, espressione del sostegno ai master di primo livello attivati, per l’area forze armate, presso la Università degli Studi N. Cusano Telematica Roma, sui temi di storia militare e politica militare, è articolata, conseguentemente, su due versanti, il primo dedicato alla storia ed il secondo dedicato alla geografia, e, per estensione alla geografia politica economica e quindi alla geopolitica.

 

Questo numero, per la parte di storia, ospita contributi relativi alla data centenaria della traslazione del Milite Ignoto, sulla scia dei contributi pubblicati nei numeri precedenti. Da sottolineare la pubblicazione integrale del Calendario Azzurro del 2021 dedicato al Milite Ignoto, sintesi felice ed eccellente predisposta da Antonio Daniele. Seguono gli articoli di tre laureati al Master di Storia Militare, uno, di Augusto Angelini (epoca napoleonica) sulla ricostruzione della battaglia di Salamanca, l’altro di Sotorios E. Drokalos (seconda guerra mondiale) che ci dà la versione greca della nostra aggressione al suo paese nel 1940. Infine il terzo contributo di Romano Olevano dedicato ad un tema, il soldati del primo tricolore che la copertina del numero passato aveva preannunciato come tema di trattazione.

 

Per la parte geografica l’articolo Valentina Trogu che tratta del rapporto tra la sociologia e scienze strategiche, è rinviato al numero 4 del 2021 per ragioni di spazio, mentre in geopolitica delle prossime sfide si tratta dell’impatto del Governo Draghi nei rapporti internazionali dell’Italia. In Scenari una breve scheda della influenza che ancora oggi hanno i principi e dogmi dell’Impero romano e della sua eredità.

 

Nelle rubriche, quelle relative al CESVAM si riportano alcune peculiari attività del Centro, con la pubblicazione dei Bandi relativi alle due nuove iniziative, ovvero l’attivazione del Master dedicato al Terrorismo e all’Antiterrorismo Internazionale, e al Corso di Aggiornamento e Specializzazione sempre sullo stesso argomento riservato anche ai diplomati, mentre gli Indici della rivista QUADERNI ON LINE si riferiscono al I trimestre del 2021 Ulteriori notizie sulla attività del CESVA sono possibili trovarle sulla home page della piattaforma www.cesvam.org alla rubrica “Eventi” ed alla rubrica “Notizia CESVAM”, La rubrica di chiusura riporta la iconografia della Brigata “Caltanisetta”, della prima guerra mondiale, come tradizione di questa rivista.

Da ultimo, l’editoriale del Presidente Nazionale ed il Post editoriale del Direttore del Periodico anche per questo numero sono intonati al tema della celebrazione del Milite Ignoto, nel solco delle scelte sopra dette, e dei contenuti evidenziati nella pubblicazione consorella.

(massimo coltrinari)

Il prossimo numero 3 del 2021, 20° della Serie, sarà dedicato, come continuazione del n. 3 del 2019, 16° della Serie, al CESVAM Report. Settembre 2019- Agosto 2021 ove si illustreranno le attività e le realizzazioni dell’ultimo biennio.  (massimo Coltrinari)

 

In I di Copertina: Il Milite Ignoto Cerimonia del 4 Novembre 1921 all’Altare della Patria.

 

Il presente numero è stato chiuso in tipografia il 30 giugno 2021




 

domenica 19 settembre 2021

Maria Luisa Suprani Querzoli. Il 7 aprile 1916, la prima vittoria dell’Aviazione militare italiana

 



 

A quasi dodici mesi dall’entrata in guerra, l’Aviazione italiana ancora non poteva contare una prima affermazione sull’avversario nonostante il mito del Cavaliere dell’aria avesse attirato molti giovani entusiasti che vedevano nel velivolo un mezzo sportivo[1] declinato al servizio della Patria. Il confronto con la realtà era però riuscito a smorzare lo slancio anche dei più ardimentosi che disperavano di poter vedere coronata la propria valentia con l’abbattimento di un velivolo nemico.

 

Nessuna macchina, fra l’altro, era armata; lo erano invece i piloti i quali, caso mai si fossero scontrati in aria con il nemico, dovevano sparargli addosso con la pistola, con il moschetto oppure con un grosso revolver Mauser, custodito in un fodero di legno che sembrava un astuccio di violino. In un clima come quello era naturale che i nostri aviatori guardassero con una punta d’invidia a ciò che accadeva in Francia, dove esisteva un’armata aerea e le macchine erano moderne e veloci.[2]

 

Il desiderio tenace di riuscire sostenne i più audaci, fra i quali figurava un giovane  volontario, riformato per la salute malferma, che, a dispetto di ciò, per primo si laureò Asso: Luigi Olivari atterrò un velivolo nemico in data 2 aprile 1916 ma non poté fregiarsi della vittoria (e né lo poté fare il Paese) perché l’aereo cadde dietro le linee nemiche, rendendo di fatto impossibile il sopralluogo necessario al riconoscimento formale[3]. Un altro giovane, proveniente dalla Cavalleria, riuscì invece di lì a breve ad abbattere l’avversario entro i confini nazionali, riuscendo così a rompere l’incantesimo che sembrava imprigionare l’Aviazione italiana: il Tenente Francesco Baracca di Lugo di Romagna (in possesso del brevetto di volo militare conseguito in Francia), da tempo, annotava sul proprio taccuino tutti i progressi, le manchevolezze (proprie e altrui) e, con una costanza incrollabile, progredì nel perfezionare il suo gesto fino a strappare la vittoria, una vittoria che, date le criticità difficilmente sormontabili, sorprese lui per primo.

 

Carissimo Papà,

dovrei scriverti un volume sulla giornata di ieri, ma siccome non ho né tempo né voglia dirò che abbiamo abbattuto due velivoli nemici dopo tanti mesi di voli continui e senza alcuna soddisfazione.[4]

 

La vista del nemico abbattuto gli rivela il volto crudo della vittoria: «[l’]apparecchio era tutto intriso di sangue coagulato al posto dell’osservatore [che versava in condizioni disperate] e dava una triste impressione della guerra»[5]. L’uomo che giace di fronte a lui, al pari suo, è un difensore della Patria e in difesa di questa è caduto sotto i suoi colpi: [h]o parlato a lungo con il pilota austriaco, stringendogli la mano e facendogli coraggio perché era molto avvilito; veniva dal fronte russo dove aveva guadagnato la croce di guerra e medaglia al valore che portava sulla sua uniforme azzurra. Non aveva potuto salvarsi dalla mia caccia e mi esprimeva la sua ammirazione con le poche parole di italiano che sapeva»[6].

Il tributo richiesto dalla guerra gli appare in tutta la sua smisurata drammaticità. Il dovere militare richiede l’impegno più strenuo nel conseguire la vittoria mentre il dovere morale impone la solidarietà umana nei riguardi dell’avversario che il momento tragico ha trasformato in nemico.

Il valore militare ed umano, notevolissimo, di Francesco Baracca riuscì a palesarsi nel margine angusto che permise l’equilibrio fra tali istanze intimamente contraddittorie.

 

 



[1] Lo sport e i valori di cui era detentore ebbero un rilievo notevole nella cultura che permeò l’ambiente interventista, anche grazie al contributo del «La Stampa Sportiva».

[2] L. Romersa, Francesco Baracca. Cavaliere del Cielo, Roma: Istituto poligrafico dello Stato, 1968, pp. 2 – 3.

[3] Cfr. Luigi Olivari in www.guerra-allorizzonte.it.

[4] L’incipit della lettera originale citata compare in G. Manzoni, Onoranze all’eroe Francesco Baracca dal 1913 al 1945, Lugo: Walberti, 1986, p. 45. L’incipit riportato nella storica raccolta di V. Varale, invece, è assai meno informale («ieri è stato il trionfo della mia Squadriglia».

[5] Lettera di Francesco Baracca al padre, Campoformido, 8 aprile 1916 (V. Varale, La carriera, le battaglie, le vittorie del grande aviatore raccontate nelle Lettere alla Madre con presentazione del Ten. Col. P.R. Piccio, Milano: «Il Secolo Illustrato», 1919, pp. 53 – 56).

[6] Ibidem.

giovedì 9 settembre 2021

Austria Ungheria Esercito Comune 1914 -1918 Altre tipologie di grandi unità

 


Balkanstreitkräfte, Kommando der, comando delle forze armate dei Balcani costituito nell’agosto del 1914 con la 5. e 6. Armee, comandato dal FZM. Oskar Potiorek fino al 27 dicembre dello stesso anno, quando fu destituito a causa della pesante sconfitta subita dalle sue armate e sostituito nell’incarico dal GdK. arciduca Eugenio fino al maggio del 1915.

Südwestfront, Kommando der, comando del fronte sud-ovest, ossia del fronte italiano, costituito il 27 maggio 1915 con sede a Marburg, l’attuale Maribor, e comandato dal GO. arciduca Eugenio, dal quale dipendevano in origine il Landesverteidigungskommando in Tirol, l’Alpenkorps tedesco, l’Armeegruppe GdK. Rohr, la 5 Armee e la circoscrizione del porto militare di Pola. Sciolto l’11 gennaio 1918.

Erzherzog Joseph Ferdinand, Heeresgruppe, gruppo d’esercito arciduca Giuseppe Ferdinando, comandato dal Gdl. arciduca Giuseppe Ferdinando, costituito sul fronte russo nell’estate del 1915 con la 1 e 4 Armee e il Gruppe Smekal.

Böhm-Ermolli, Heeresgruppe, gruppo d’esercito Böhm-Ermolli, costituito nel settembre del 1915 sul fronte russo, comandato dal GO. Eduard von Böhm-Ermolli e composto nel primo semestre del 1916 dalla 1 e 2 Armee.

Linsingen, Heeresgruppe, gruppo d’esercito Linsingen, costituito il 18 settembre 1915 sul fronte russo, comandato dal Gdl. prussiano Alexander von Linsingen e composto nel primo semestre del 1916 dalla 4 Armee, dal Korps Fath, e dal Kavalleriekorps Hauer austro-ungarici e dal Gruppe Gronau tedesco. Nel luglio dello stesso anno era composto, invece, dalla 1 e 4 Armee austro-ungariche, dall’Armeegruppe Marwitz, dal Gruppe Falkenhayn e dal X. Armeekorps tedeschi.

Mackensen, Heeresgruppe, gruppo d’esercito Mackensen, comandato dal GaFM August von Mackensen, costituito il 18 settembre 1915 sul fronte dei Balcani con la 3 Armee austro-ungarica, la Deutsche 11 Armee mista e la 1a armata bulgara; ricostituito il 28 agosto del 1916 sul fronte rumeno, composto inizialmente dalla 3a armata bulgara e dal Lll. Korps tedesco, cui fu aggiunta poi la Deutsche 9 Armee, nella quale erano incorporate anche unità austro-ungariche.

Erzherzog Eugen, Heeresgruppe, gruppo d’esercito arciduca Eugenio, costituito a Bolzano nel marzo del 1916 per la “Strafexpedition” contro la 1a Armata italiana, comandato dal GO. arciduca Eugenio e composto dall’11 e 3 Armee e dal Landesverteidigungskommando in Tirol.

Erzherzog Karl, Heeresgruppe, gruppo d’esercito arciduca Carlo, comandato dal GdK. arciduca ereditario Karl, costituito nell’agosto del 1916 sul fronte russo-rumeno e sciolto il 20 ottobre dello stesso anno.

Conrad, Heeresgruppe, gruppo d’esercito Conrad, costituito sul fronte del Tirolo il 1a marzo 1917, comandato dal FM. Franz Conrad von Hötzendorf e composto nell’autunno del 1917 dal Gruppe Erzherzog Peter Ferdinand e dalla 10 e 11 Armee. Sciolto nel luglio del 1918.

Boroević, Heeresgruppe, gruppo d’esercito Boro, costituito il 23 agosto 1917 sul fronte dell’Isonzo, comandato dal GO. Svetozar Boroević von Boina e composto dalla 1 e 2 Isonzo-Armee. Dall’inizio del 1918 era composto invece dall’Armeegruppe Belluno, la 6 Armee e l’Isonzo-Armee.

Erzherzog Joseph, Heeresgruppe, gruppo d’esercito arciduca Giuseppe, comandato dal GO. arciduca Giuseppe e composto dalla 10 e 11 Armee, costituito nel luglio del 1918 sul fronte italiano, in sostituzione dell’Heeresgruppe Conrad.

Kövess, Heeresgruppe, gruppo d’esercito Kövess, costituito nell’ottobre del 1918 sul fronte dei Balcani, comandato dal FM Hermann Kövess von Kövessháza e composto dall’11a armata tedesca, dall’Armeegruppe Albanien e dal Kommandierenden Generals in BHD.

Prinz Leopold von Bayern, fronte d’esercito principe Leopoldo di Baviera, costituito nell’agosto del 1916 sul fronte russo, composto nell’autunno dello stesso anno dall’Heeresgruppe Böhm-Armolli e Heeresgruppe Linsingen.

Erzherzog Karl, Heeresfront, fronte d’esercito arciduca Carlo, costituito il 20 ottobre del 1916 sul fronte russo-rumeno, comandato dal GdK. arciduca ereditario Karl e composto dalla 9 Armee tedesca, 1 e 7 Armee e Kavalleriekorps Brudermann austro-ungarici. Sciolto il 2 dicembre 1916.

Erzherzog Joseph, Heeresfront, fronte d’esercito arciduca Giuseppe, costituito il 2 dicembre 1916 sul fronte russo-rumeno, comandato dal GO. arciduca Giuseppe e composto dalla 1 e 7 Armee. Sciolto il 15 gennaio 1918.

Erzherzog Eugen, Heeresfront, fronte d’esercito arciduca Eugenio, costituito nell’autunno del 1917 sul fronte italiano con la Deutsche 14 Armee e l’Heeresgruppe Boroević, e comandato dal FM. arciduca Eugenio.

Kövess, Heeresfront, fronte d’esercito Kövess, comandato dal FM. Hermann Kövess von Kövessháza, costituito il 16 gennaio 1918 sul fronte russo e sciolto il 5 aprile dello stesso anno.