domenica 4 ottobre 2020

Le Brigate della Grande Guerra. La Brigata Abruzzi II

 


Abruzzi, Brigata, costituita il 16 aprile 1861, con la creazione dei suoi due reggimenti (57° e 58° fanteria). Il primo ebbe tre battaglioni, forniti rispettivamente dai reggimenti 7°, 8°, 51°; il secondo ebbe pure tre battaglioni, forniti rispettivamente dai reggimenti 13°, 14°, 19°. La brigata A. partecipò alla guerra del 1866 facendo parte del II Corpo d'Armata (gen. Cucchiari), 10a divisione (gen. Angioletti); essendo stata dislocata verso Mantova, non partecipò alla battaglia di Custoza. - Nella spedizione di Roma del 1870, la brigata al comando del gen. Bessone, fece parte della 13a divisione (gen. Ferrero). - Alla guerra d'Africa del 1895-96 la brigata fornì 4 ufficiali e 181 soldati. Il 57° reggimento fu inviato nel 1862 nel Mezzogiorno, per impedire la spedizione di Garibaldi su Roma, e due compagnie del reggimento parteciparono al doloroso scontro di Aspromonte. Poscia contribuì efficacemente alla repressione del brigantaggio nelle province meridionali. Dopo la guerra del 1866, fu a Palermo per reprimervi i moti di quell'anno, ed ebbe quivi l'occasione di distinguersi l'anno seguente durante l'epidemia colerica. Nel 1869 era a Pisa, e portò valido e apprezzato aiuto alla cittadinanza durante l'inondazione causata dall'Arno. Fu chiamata all'epoca della guerra Libica “Reggimento di San Marco” e costituì col 79° reggimento la 7a brigata di fanteria, (4a divisione, ten. gen. Briccola).  Sbarcato a Bengasi il 30 novembre 1911, partecipò a vari scontri, mentre presidiava le linee intorno alla città e alla battaglia delle Due Palme. Coincide coll'anniversario di questa battaglia (12 marzo 1912) la festa del reggimento. Nell'aprile del 1913 partecipò alla spedizione di Rodi e al combattimento di Psitos, e nel luglio era a Zuara, dove prendeva parte a vari fatti d’arme, tra i quali quello di Ettangi. - Il 58° fanteria non partecipò alla guerra di Libia, ma fornì al 57° e ad altri reggimenti 18 ufficiali e 531 soldati. Durante la grande guerra, la brigata A. occupò subito la zona montagnosa trentina d'oltreconfine in valle Cismon, e nel gennaio 1916 passava nel settore di Oslavia e partecipava oltre che a minori combattimenti, alla battaglia di Gorizia. Seguirono dure lotte in quella zona, e segui la battaglia della Bainsizza cui tutta la brigata prese parte.  Poscia inviata nella zona di San Gabriele, dove rimaneva fino alla rotta di Caporetto. Durante la ritirata, il 57° perdete una parte dei suoi effettivi, che non riuscirono a passare in tempo il Tagliamento; il 58° fece ancora a fronte al nemico a Codroipo, ma lo sforzo fu vano. La brigata, ricostituita, fu mandata nella regione del Grappa, e si batté con ostinazione e risolutezza intorno a Col Caprile, Col Beretta, Col Moschin; il 57° perdeva in combattimento il proprio colonnello, cav. Lamberto Chisini. L'offensiva austriaca del giugno 1918 riusciva ad occupare le posizioni avanzate della brigata, ma veniva prontamente contenuta e respinta. L'ultima lotta, quella dell’ottobre 1918, trovava ancora la brigata in prima linea, e la vedeva, dopo duro sforzo, irrompere nelle linee nemiche e travolgere le estreme resistenze.

Le mostrine: verdi, attraversate orizzontalmente al centro da una riga nera.

 

 

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