Il cippo
di Posina
Giorgio
Madeddu – Collaboratore CESVAM
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Fig. 1 – Cippo di Posina
Alcuni giorni fa, dopo quasi
tre anni, il ritorno a Posina (VI) paese del vicentino gemellato con Iglesias
in virtù della partecipazione dei soldati – minatori sardi alla realizzazione
delle 52 Gallerie sul Pasubio e alla guerra di mine sulla cima del conteso
massiccio montuoso.
In particolare, domenica 31
luglio si è partecipato alla tradizionale cerimonia in onore dei caduti della
Valposina, conclusasi con la celebrazione della Messa e deposizione delle
corone ai caduti italiani e austro ungarici nella chiesetta della Madonna del
Monte Maio. Alla cerimonia hanno partecipato, tra gli altri, il labaro della
sezione di Valli del Pasubio – Torrebelvicino dell’Istituto del Nastro Azzurro,
fregiato di Medaglia d’Oro al Valore Militare.
Conclusa la cerimonia, gli
ospiti hanno preso parte al pranzo conviviale a base di prodotti tipici locali,
tra essi i rinomati gnocchi di Posina.
Chiacchierando con il sindaco del
paese Adelio Cervo, si toccava l’argomento del recupero degli ex cimiteri di
guerra, il sindaco ricordava un pezzo di cippo con dei nominativi, ritrovato
pochi anni fa, durante i lavori di rifacimento degli argini del torrente
Posina. Il cippo si trovava certamente nel cimitero di militare di Posina di
cui oggi non vi è più traccia.
Subito dopo pranzo si è
raggiunto il luogo dove si trova il cippo che risulta poggiato per terra e
parzialmente inglobato nel muretto che corre lungo la strada che fiancheggia il
torrente.
Sul cippo, parzialmente
danneggiato, sono visibili dieci cognomi, alcuni di essi non interamente
leggibili. Alcune lettere poste alla base del cippo indicano l’esistenza di un
undicesimo cognome, affianco a ciascuno cognome i numeri 18/10. Di cosa si
tratta?
Il presente contributo
individua esattamente i nominativi dei caduti e ne rievoca il fatto d’armi che
il 18 ottobre 1917 sul Monte Maio, ne determinò la morte.
L’ordine di operazioni n. 1
del 16 maggio 1915, prevedeva lo schieramento della 1a Armata, al
comando del Ten. Gen. Roberto Brusati, dal Passo dello Stelvio alla Valle del
Cismon; la 1a Armata risultava originariamente ordinata in due Corpi
d’Armata, il III° Corpo d’Armata al comando del Tenente Generale Vittorio
Camerana e il V° Corpo d’Armata al comando del Tenente Generale Ottavio Zoppi.
Nel mese di maggio 1916 il Tenente Generale Guglielmo Pecori Giraldi subentra
nel comando della 1a Armata.
Compito preciso della 1a
Armata era quello di “Costituire una barriera insormontabile per il nemico ed
impedirgli ad ogni costo di sboccare in piano” con ordine perentorio di difesa
ad oltranza sulle linee principali di resistenza che dovevano essere difese
sino all’ultimo uomo.
Dal 19 settembre 1917 il
settore del Trentino afferente alla 1a Armata veniva riordinato in:
- XXIX° Corpo d’Armata, con le divisioni 37a e 27a,
al comando del Ten. Gen. De Albertis, dispiegato dalla sponda orientale del Lago
di Garda alla Vallarsa;
- V° Corpo d’Armata, con le divisioni 55a e 69a,
al comando del Ten. Gen. Zoppi, schierato, dalla Vallarsa alla Val di Posina;
- X° Corpo d’Armata, con le divisioni 32a e 9a,
al comando del Ten. Gen. Bloise, che occupava la linea dalla Val Posina alla
Val d’Astico;
- XXVI° Corpo d’Armata con le divisioni 12a e 11a,
al comando del Ten. Gen. Fabbri, dispiegato dalla Val d’Astico alla Val d’Assa;
- XXII° Corpo d’Armata con le divisioni 57a e 2a,
al comando del Ten. Gen. Gatti, impegnato nella linea dalla Val d’Assa alla Val
Frenzela;
- XX° Corpo d’Armata con le divisioni 29a e 52a,
al comando del Ten. Gen. Ferrari schierato dalla Val Frenzela alla Valsugana.
I tre Corpi d’Armata XX°,
XXII° e XXVI° andarono a formare il ricostituito Comando Truppe Altipiani,
disciolto dopo l’arresto della Strafexpedition.
La Ia Armata poteva
così contare su:
- 122 battaglioni di cui 29 di alpini e 3 di bersaglieri;
- 1483 pezzi di artiglieria di diverso calibro;
- 17 squadriglie di aeroplani
Per un totale di 12.000
ufficiali e 322.000 uomini di truppa.
Di contro lo schieramento
avversario era costituito da:
- 56a Divisione Schutzen da cui dipendevano l’88a,
28a e 141a Brigate fanteria;
- XIV° Corpo “Edelweiss”, costituito dall’8a
Divisione Kaiserjäger e dalla 15a Brigata fanteria;
- III° Corpo costituito dal Gruppo Vidossich e 19a
e 6a Divisione;
- 18a Divisione e Gruppo Schönner.
Per i nostri scopi è utile
descrivere anche l’ordinamento della 69a divisione incardinata nel
V° Corpo d’Armata italiano, comandata dal Magg. Gen. Giovanni Croce, così costituita:
- Brigata Piceno, 235° e 236° reggimenti fanteria, comandata
dal Col. Brig. Battista Gagliardo;
- Brigata Pallanza, 249° e 250° reggimenti fanteria, al
comando del Brig. Gen. Giovan Battista De Angelis;
- Battaglione alpini Monte Saccarello, (compagnie 107a,
115a, e 120a);
- 9° Reparto d’assalto;
- CCXXXV° Battaglione di Milizia Territoriale;
- 11 compagnie mitragliatrici;
- 31° reggimento artiglieria da campagna;
- 2 batterie someggiate;
- 1 batteria mortai da 149
- XVIII° Battaglione genio zappatori (20a, 44a,
50a compagnie)
A disposizione del comando di
settore anche il LXIX° Battaglione genio con la 113a, 120a
e 160a compagnia.
Fig. 2 - Posizionamento del V°
e X° Corpo d’Armata e della 69a Divisione
La notte del 18 ottobre 1917
il nemico si lanciava in tre successi attacchi sulla linea Monte Maio –
Cavallaro, coinvolgendo la linea del X° Corpo d’Armata, respinto tornava
all’attacco una quarta volta riuscendo, questa volata, ad infiltrarsi nella
Selletta dei Roccioni di Monte Maio. L’immediato contrattacco eseguito dal 1°
Battaglione alpini Monte Saccarello e dalla 7a compagnia del 249°,
appartenenti al V° Corpo d’armata (69a divisione), chiamati a
rincalzo, consentiva agli italiani di riprendere la Selletta e catturare 40
prigionieri, tra essi 3 ufficiali. Negli scontri cadeva sul campo anche il
comandante della 7a compagnia del 249°.
Gli scontri della mattina del
18 ottobre furono durissimi e spesso corpo a corpo, alcuni soldati italiani
perirono sotto le baionette del nemico, altri, nonostante le soverchianti forze
nemiche rifiutarono di arrendersi, finendo freddati dalle revolverate degli
ufficiali nemici.
La consegna della difesa ad
oltranza delle linee veniva rispetta sino all’estremo sacrificio, consentendo
agli italiani di respingere il nemico e riprendere i tratti perduti.
Le salme dei caduti del 236°
Reggimento della Brigata Piceno, del 249° della Brigata Pallanza e del
Battaglione Monte Saccarello del 1° Reggimento alpini, furono portate a valle e
sepolte a Posina.
Anche il Comando Supremo, nel
Bollettino n. 915 del 19 ottobre 1917, riferiva che: “Nella notte sul 18
lungo le fronti Tridentina e Carnica si ebbe un vivace risveglio di attività
combattiva locale; l'azione nemica fu specialmente accanita contro la nostra
linea tra la valle del Posina e quella del Rio Freddo, dove, dopo ripetuti
attacchi in forze e parecchi concentramenti di fuoco riuscì all' avversario di
occupare un nostro posto avanzato a nord di Monte Majo e di irrompere in un
altro ad est di Cagliari. Lo sloggiammo dal primo con energico contrattacco e
lo ricacciammo col fuoco dal secondo.” In merito alla località Cagliari
citata dal Bollettino, trattasi di un errore in quanto è da intendersi Monte
dei Calgari e Calgari, località in comune di Arsiero, posta ad est del paese di
Laghi, nella linea di Rio Freddo e Monte Maio.
Per il fatto d’arme del Monte
Maio del 18 ottobre 1917, le gesta di eroismo di ben sei caduti furono ricompensate
con la Medaglia d’Argento al Valore Militare.
Si presenta l’elenco dei
caduti i cui nominativi sono ancora presenti sul cippo e quelli che
presumibilmente sono andati perduti con la distruzione di parte di esso.
Fig. 3 - Linee di resistenza
assegnate alla 1a Armata
Nominativi
presenti sul cippo:
SEMPLICETTO ANTONINO di Luigi
MEDAGLIA D'ARGENTO AL V. M.
Tenente di Complemento 249° Reggimento Fanteria, (Brigata Pallanza) comandante
7a compagnia, SEMPLICETTO ANTONINO di Luigi, nato il 2 febbraio 1895
a Licata (Agrigento), morto il 18 ottobre 1917 nel Monte Maio per ferite
riportate in combattimento all’età di 22 anni. Sepolto inizialmente a Posina.
Motivazione della medaglia al
Valore Militare: Comandante di una compagnia di rincalzo chiamata ad accorrere
ove il nemico con un fortunato attacco era riuscito a penetrare in alcuni
elementi della nostra trincea, con grande perizia e mirabile ardimento, sotto
il violento fuoco di artiglieria, bombarde e bombe a mano avversarie, condusse
il reparto compatto fino alle posizioni dei nostri, ivi giunto, con nobili
parole incitò i suoi uomini, alla testa dei quali si slancio poi al
contrattacco, trovandovi morte gloriosa oltre la linea occupata dal nemico.
Sella Grande di Monte Maio 17 – 18 ottobre 1917.
Attuale sepoltura: non nota.
CASTAGNINO GIOVANNI BATTISTA di Matteo
Soldato 249° Reggimento
Fanteria (Brigata Pallanza) CASTAGNINO GIOVANNI BATTISTA di Matteo, nato il 9 settembre
1896 a Frabosa Soprana (Cuneo), morto il 18 ottobre 1917 nel Monte Maio per
ferite riportate in combattimento all’età di 21 anni.
Attuale sepoltura: non nota.
TORTI ANTONIO di Riccardo
Soldato 249° Reggimento
Fanteria (Brigata Pallanza) TORTI ANTONIO di Riccardo, nato il 17 gennaio 1898
a Bascapè (Pavia), morto il 18 ottobre 1917 nel Monte Maio per ferite riportate
in combattimento all’età di 19 anni.
Attuale sepoltura: Arsiero
PANATO GIACINTO di Silvio
Soldato 249° Reggimento
Fanteria (Brigata Pallanza) 7a compagnia, PANATO GIACINTO di Silvio,
nato il 20 aprile 1898 a Vestenanova (Verona), morto il 18 ottobre 1917 nel
Monte Maio per ferite riportate in combattimento all’età di 19 anni. Sepolto
inizialmente a Posina.
Attuale sepoltura: non nota
PORCILE RAFFAELE di Bartolomeo
Soldato 24° Reggimento
Fanteria (Brigata Como) PORCILE RAFFAELE di Bartolomeo, nato il 4 gennaio 1897
a Quarto Dei Mille (Genova), morto il 18 ottobre 1917 in Val Posina per ferite
riportate in combattimento all’età di 20 anni.
Attuale sepoltura: non nota
GIACONI GINO di GUGLIELMO
Soldato 236° Reggimento
Fanteria (Brigata Piceno) GIACONI GINO di GUGLIELMO, nato il 19 luglio 1887 a
Pisa, morto il 18 ottobre 1917 nel Monte Maio per ferite riportate in
combattimento all’età di 29 anni.
Attuale sepoltura: non nota
ZAETTA ANTONIO di BORTOLO
MEDAGLIA D'ARGENTO AL V. M.
Soldato 1° Reggimento Alpini ZAETTA ANTONIO di BORTOLO, nato il 18 dicembre
1885 ad Arsiè (Belluno), morto il 18 ottobre 1917 nel Monte Maio per ferite
riportate in combattimento all’età di 32 anni.
Motivazione della medaglia al
Valore Militare: Resisteva con mirabile coraggio al violento assalto nemico in
forze soverchianti. Sopraffatto ed accerchiato, rifiutava di arrendersi e si
difendeva tenacemente, cedendo infine colpito a morte sotto i colpi di
rivoltella di un ufficiale avversario. Monte Maio 17- 18 ottobre 1917.
Attuale sepoltura: non nota
ZILIO ALBINO di LUIGI
MEDAGLIA D'ARGENTO AL V. M. Soldato
1° Reggimento Alpini ZILIO ALBINO di LUIGI, nato il 26 febbraio 1895 ad
Altivole (Treviso), morto il 18 ottobre 1917 nel Monte Maio per ferite
riportate in combattimento all’età di 22 anni.
Motivazione della medaglia al
Valore Militare: Resisteva con calma e coraggio impareggiabili ad un attacco
operato dal nemico in forze travolgenti essendo così di mirabile esempio ai
compagni. Ferito, continuava a combattere, finché nuovamente e più gravemente
colpito, lascava gloriosamente la vita sul campo. Monte Maio, 17 – 18 ottobre
1917.
Attuale sepoltura: non nota.
SEMERIA GIOVANNI BATTISTA di
PAOLO
MEDAGLIA D'ARGENTO AL V. M.
Soldato 1° Reggimento Alpini SEMERIA GIOVANNI BATTISTA di PAOLO, nato il 4
gennaio 1888 ad Oneglia (Imperia), morto il 18 ottobre 1917 nel Monte Maio per
ferite riportate in combattimento all’età di 29 anni.
Motivazione della medaglia al
Valore Militare: Resisteva con grande coraggio al violento assalto del nemico
in forze soverchianti. Sopraffatto ed accerchiato, rifiutava di arrendersi e
cadeva colpito a morte, sotto i colpi di rivoltella di un ufficiale avversario.
Monte Maio, 17 – 18 ottobre 1917.
Attuale sepoltura: non nota
BIANCHERI ANTONIO di PIETRO
Soldato 1° Reggimento Alpini BIANCHERI
ANTONIO di PIETRO, nato il 13 aprile 1897 ad Airole (Imperia), morto nel Monte
Maio il 18 ottobre 1917 per ferite riportate in combattimento all’età di 20
anni.
Attuale sepoltura: non nota
MATIDDI VINCENZO di LUIGI
MEDAGLIA D'ARGENTO AL V. M.
Soldato 1° Reggimento Alpini MATIDDI VINCENZO di LUIGI, nato il 12 dicembre
1898 a Velletri (Roma), morto nel Monte Maio il 18 ottobre 1917 per ferite
riportate in combattimento all’età di 19 anni. Inizialmente sepolto a Posina.
Motivazione della medaglia al
Valore Militare: Di vedetta in una posizione avanzata, resisteva
con mirabile coraggio ad un attacco del nemico in forze, infliggendogli gravi
perdite. Sopraffatto ed accerchiato, rifiutava di arrendersi, difendendosi
tenacemente sino all’estremo e cadendo sotto i colpi di baionetta avversaria.
Monte Maio, 17 – 18 ottobre 1917.
Attuale sepoltura: non noto
Ulteriori
nominativi non presenti sul cippo ma caduti nello stesso fatto d’armi ed
appartenenti agli stessi reggimenti.
MENDOGNI ANGELO di GIUSEPPE
Soldato 249° Reggimento
Fanteria (Brigata Pallanza) MENDOGNI ANGELO di GIUSEPPE, nato il 29 marzo 1898,
a Bardi (Parma) morto il 18 ottobre 1917 nel Monte Maio per ferite riportate in
combattimento all’età di 19 anni.
Attuale sepoltura: non noto
GOTTI PIETRO di GENEROSO
MEDAGLIA D'ARGENTO AL V. M.
Soldato 1° Reggimento Alpini, Battaglione Monte Saccarello, 115a compagnia,
GOTTI PIETRO di GENEROSO, nato il 27 settembre 1898 a Peccioli (Pisa), morto il
18 ottobre 1917 nel Monte Maio per ferite riportate in combattimento all’età di
19 anni. Sepolto inizialmente cimitero di Posina.
Motivazione della medaglia al
Valore Militare: Di vedetta in una posizione avanzata, resisteva con mirabile
coraggio ad un attacco del nemico in forze, infliggendogli gravi perdite.
Sopraffatto ed accerchiato, rifiutava di arrendersi, difendendosi tenacemente
sino all’estremo e cadendo sotto i colpi di baionetta avversaria. Monte Maio,
17 – 18 ottobre 1917.
Attuale sepoltura: non noto
VIO CARMELO di BARTOLOMEO
Soldato 1° Reggimento Alpini,
Battaglione Monte Saccarello, 115a compagnia, VIO CARMELO di
BARTOLOMEO, nato il 15 luglio 1887 a Vendone (Savona), morto il 18 ottobre 1917
nel Monte Maio per ferite riportate in combattimento all’età di 30 anni.
Sepolto inizialmente a Posina.
Attuale sepoltura: Arsiero
VITARI ALESSANDRO GIUSEPPE di
GIUSEPPE
Soldato 249° Reggimento
Fanteria VITARI ALESSANDRO GIUSEPPE di GIUSEPPE, nato il 14 marzo 1897 a
Crespiatica (Lodi), morto il 18 ottobre 1917 nel Monte Maio per ferite
riportate in combattimento all’età di 20 anni.
Attuale sepoltura: Arsiero
Secondo l’Albo d’Oro dei
Caduti della Grande Guerra, 15 soldati morirono nel Monte Maio il 18 ottobre
1917 di questi: 6 appartenenti al 249° Reggimento, 7 al Battaglione alpini M.
Saccarello, 1 al 236° fanteria e 1 al 24° Reggimento della Brigata Como. Su
quest’ultimo caduto si nutrono delle perplessità in quanto il 24°, sino a tutto
l’ottobre 1917, si trovava schierato sulla fronte dolomitica.
*****
Bibliografia
e immagini:
Massimo
Coltrinari – Giancarlo Ramaccia,
Dizionario Minimo della Grande Guerra 1917. L’anno Terribile. Roma 2018
I
Bollettini della Grande Guerra 1915 – 1918. Edizioni Alpes Milano. Milano 1923
Mandel
Roberto, Storia Popolare Illustrata della Grande Guerra 1914 – 1918 – vol. 4.
Armando Gorlini Editore. Milano 1933
Ministero
della Difesa, Stato Maggiore dell’Esercito, Ufficio Storico. L'Esercito
Italiano nella Grande Guerra - vol. IV tomo 3. Roma 1967
Ministero
della Difesa, Stato Maggiore dell’Esercito, Ufficio Storico. L'Esercito
Italiano nella Grande Guerra - vol. V tomo 1 ter. Roma 1980
Sitografia:
www.cadutigrandeguerra.it, per la consultazione dell’Albo d’Oro
Caduti Grande Guerra
http://decoratialvalormilitare.istitutonastroazzurro.org, per le motivazioni delle medaglie al
V.M.
www.frontedelpiave.info, per la consultazione dei Diari Storici
delle Brigate di Fanteria
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