Lecce, Brigata, brigata di fanteria di
linea costituita nell’aprile 1917 per la durata della guerra italo-austriaca
1915-1918 dai depositi del 9° e del 10° fanteria, coi reggimenti 265° e 266°.
Schierata il 20 maggio 1917 nelle posizioni del Dente del Dosso Fajti e del Volkovnjak,
dal 22 al 26 operò per la conquista delle alture da q. 126 a q. 236 (il
Tamburo) ove i suoi reparti perdettero 46 ufficiali e 1760 gregari. Durante
l'offensiva austro-tedesca dell'ottobre la brigata, schierata parte sulla
fronte Veliki Kribak- Nad Logem e parte sul M. S. Michele, coprì la ritirata
della 31a divisione e, dopo successive resistenze, raggiunse il Piave. Inviata,
nei primi giorni di aprile 1918, sull'altopiano d'Asiago, la brigata fu
schierata sulla linea di M. Val Bella-Col del Rosso di cui assunse la difesa ad
oltranza durante l'offensiva austriaca del giugno, resistendo alle ondate
avversarie che, dopo alcuni temporanei successi, vennero poi definitivamente
respinte. Per la nostra offensiva finale la brigata puntò contro il costone
dello Stenfle per poi dirigersi contro la linea Echar-Covola-Valle dei Ronchi.
Raggiunti e superati gli obiettivi fu lanciata all'inseguimento del nemico
verso Osteria Sertile e Caldonazzo. Il suo contegno in guerra merito la
Medaglia di Bronzo al Valore con la seguente motivazione: “Per le prove di
valore date sul Carso e durante il ripiegamento: per lo slancio dimostrato a Cà
Folina (16 novembre 1917) contrastando vigorosamente il passo all'invasore; per
le virtù militari dimostrate in otto mesi di aspre azioni sugli altipiani”.
(Carso-Piave-Altipiani, maggio 1917-novembre 1918). Dopo la guerra venne
disciolta.
Le mostrine:
colore verde con una striscia grigia centrale nel senso verticale.
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