PROGETTO SCUOLA IN LABORATORIO ANNO 2021.
Istituto Tecnico Industriale Minerario Statale “Giorgio Asproni- Enrico Fermi” di Iglesias.
Referente: Prof.ssa Zurru Silvia – Partecipanti: Classi 5 Chimici e 5 Geotecnici.
Giuseppe Marcello – Soldato 2° Reggimento artiglieria da fortezza, Albo d'oro Sardegna, pagina
212 Volume XIX.
Paternità: Antonio – Maternità: Pomata Giorgina – Data di nascita:
21/09/1885 – Luogo di nascita: Carloforte – Statura: 1,64 m – Capelli castani
ricci – Colorito pallido – Occhi grigi – Dentatura
sana
Stato civile: Celibe – Istruzione: Perito minerario -
Istituto Minerario “Asproni” Diplomato nel 1904. Fu assunto dal Comune di
Iglesias come aiuto ingegnere, nel 1916 vinse il concorso nel Real Corpo delle
Miniere ma venne richiamato in guerra. Residente: Iglesias – Iscritto
alle liste di leva: Iglesias 201/85 Matricola: 11557(85) – Data
di morte: 8/10/1916 (età 31 anni), Luogo di morte: Sul Carso, ore
10:00, Causa: Ferite riportate in combattimento, Scheggia di granata alla testa – Albo
d’oro: Soldato 2° reggimento artiglieria da fortezza – Luogo
iniziale di sepoltura: Vizintini (Vallone) Comune di Doberdò del Lago – Luogo
definitivo di sepoltura: Cimitero di Iglesias – Arruolamento al distretto
militare di Cagliari, Mandamento di Carloforte, Circondario di Iglesias. Il
Carso, o meglio l'Altopiano del Carso, evoca alcune delle battaglie più dure e
cruente della Grande Guerra. Lungo tutto l'altopiano l'esercito italiano con
forte spirito offensivo uscì coraggiosamente dalle trincee con ogni tipo di
arma allo scopo di fiaccare e quindi distruggere le posizioni avversarie;
tuttavia, questa strategia comporterà notevoli perdite. Troppo forte e ben
organizzata la trincea nemica, che con cannoni e mitragliatrici respinse
agevolmente ogni tentativo di assalto. Sull'altopiano carsico italiani e
austro-ungarici dettero vita a 12 battaglie, tra il 1915 e il 1917. Il soldato
Marcello morì l’ 8 ottobre del 1916, nei giorni tra la settima e l’ottava
battaglia. I caduti di vari reggimenti, etnie e nazionalità furono raccolti
lungo tutta la zona, divenuta una vera e propria area cimiteriale rispondente
al nome del Vallone. Riporto la descrizione degli avvenimenti di quei giorni: “...Cadorna
ha compreso come attacchi di lunga durata siano inefficaci, per cui elabora
quindi la strategia delle “tre spallate”, ovvero attacchi energici da
sospendere nel momento in cui lo slancio dell’offensiva risulti terminato. Il
nuovo attacco è previsto sul Carso. Il 14 settembre ha inizio la settima
battaglia dell’Isonzo che viene sospesa dopo due giorni poiché l’artiglieria
non è stato in grado di aprire la strada alla fanteria la quale, per l’ennesima
volta, subisce gravi perdite. Il 10 ottobre ha inizio la seconda spallata,
l’ottava battaglia dell’Isonzo, estesa anche alla Valle del Vipacco, a sud del
Carso. La difesa austro-ungarica è ancora tenace e il 12 ottobre Cadorna ferma
l’attacco.”
Elvira Kobzar, Quinta Chimici
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