sabato 2 aprile 2022

Elvira Kobzar. I Caduti di Igliesias: Giuseppe Marcello

                                       PROGETTO SCUOLA IN LABORATORIO ANNO 2021.

Istituto Tecnico Industriale Minerario Statale “Giorgio Asproni- Enrico Fermi” di Iglesias.

Referente: Prof.ssa Zurru Silvia – Partecipanti: Classi 5 Chimici e 5 Geotecnici.



Giuseppe Marcello – Soldato 2° Reggimento artiglieria da fortezza,                              Albo d'oro Sardegna, pagina 212 Volume XIX.

Paternità: Antonio – Maternità: Pomata Giorgina – Data di nascita: 21/09/1885 – Luogo di nascita: Carloforte – Statura: 1,64 m – Capelli castani ricciColorito pallidoOcchi grigiDentatura sana
Stato civile: Celibe Istruzione: Perito minerario - Istituto Minerario “Asproni” Diplomato nel 1904. Fu assunto dal Comune di Iglesias come aiuto ingegnere, nel 1916 vinse il concorso nel Real Corpo delle Miniere ma venne richiamato in guerra. Residente: Iglesias Iscritto alle liste di leva: Iglesias 201/85 Matricola: 11557(85)Data di morte: 8/10/1916 (età 31 anni), Luogo di morte: Sul Carso, ore 10:00, Causa: Ferite riportate in combattimento, Scheggia di granata alla testaAlbo d’oro: Soldato 2° reggimento artiglieria da fortezzaLuogo iniziale di sepoltura: Vizintini (Vallone) Comune di Doberdò del LagoLuogo definitivo di sepoltura: Cimitero di Iglesias  Arruolamento al distretto militare di Cagliari, Mandamento di Carloforte, Circondario di Iglesias. Il Carso, o meglio l'Altopiano del Carso, evoca alcune delle battaglie più dure e cruente della Grande Guerra. Lungo tutto l'altopiano l'esercito italiano con forte spirito offensivo uscì coraggiosamente dalle trincee con ogni tipo di arma allo scopo di fiaccare e quindi distruggere le posizioni avversarie; tuttavia, questa strategia comporterà notevoli perdite. Troppo forte e ben organizzata la trincea nemica, che con cannoni e mitragliatrici respinse agevolmente ogni tentativo di assalto. Sull'altopiano carsico italiani e austro-ungarici dettero vita a 12 battaglie, tra il 1915 e il 1917. Il soldato Marcello morì l’ 8 ottobre del 1916, nei giorni tra la settima e l’ottava battaglia. I caduti di vari reggimenti, etnie e nazionalità furono raccolti lungo tutta la zona, divenuta una vera e propria area cimiteriale rispondente al nome del Vallone. Riporto la descrizione degli avvenimenti di quei giorni: “...Cadorna ha compreso come attacchi di lunga durata siano inefficaci, per cui elabora quindi la strategia delle “tre spallate”, ovvero attacchi energici da sospendere nel momento in cui lo slancio dell’offensiva risulti terminato. Il nuovo attacco è previsto sul Carso. Il 14 settembre ha inizio la settima battaglia dell’Isonzo che viene sospesa dopo due giorni poiché l’artiglieria non è stato in grado di aprire la strada alla fanteria la quale, per l’ennesima volta, subisce gravi perdite. Il 10 ottobre ha inizio la seconda spallata, l’ottava battaglia dell’Isonzo, estesa anche alla Valle del Vipacco, a sud del Carso. La difesa austro-ungarica è ancora tenace e il 12 ottobre Cadorna ferma l’attacco.”

Elvira Kobzar, Quinta Chimici

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