PROGETTO SCUOLA IN LABORATORIO ANNO 2021.
Istituto Tecnico Industriale Minerario Statale “Giorgio Asproni- Enrico Fermi” di Iglesias.
Referente: Prof.ssa Zurru Silvia – Partecipanti: Classi 5 Chimici e 5 Geotecnici.
Cacciarru
Emilio
– Tenente di fanteria 35°
reggimento “Brigata Pistoia”,
Decorato con due medaglie d'argento al Valor Militare, Albo d'oro Sardegna pagina 40 volume XIX.
Dati
e contrassegni personali, figlio di Antioco Luigi e Sanna Antonia, residente a Iglesias,
Nato a Iglesias 22/7/1892, Deceduto il 30/04/1918 a Castel San Pietro
dell'Emilia alle ore 15,15 nella abitazione di piazzale Garibaldi n°4 (Reperito
dal registro dell’atto di morte Parte II Serie C n°7 dell’anno 1918). Statura e
torace: non rilevati – Capelli:
rossi e lisci – Naso: greco – Mento: giusto – Occhi: grigi – Colorito: roseo – Dentatura: sana – Segni particolari: lentiggini – Arte o professione: studente – Causa della morte: infortunio – Luogo di sepoltura: ignoto,
presumibilmente nel cimitero di Castel San Pietro, ma attualmente non
rilevabile. Emilio Cacciarru fu chiamato alle armi il 27 novembre del 1915 e fu
impiegato prima nel 88° Reggimento fanteria, poi, a far data dal 15 marzo 1916,
nel 210° Reggimento fanteria. Nell'ottobre del 1916, nominato tenente di
complemento, venne impiegato nel 36° Reggimento fanteria. Il 31 maggio del 1917
fu destinato al 35° Reggimento, Brigata Pistoia. Nella primavera del 1917 la
Brigata Pistoia tornò in Carso, destinata al settore di Monfalcone nel tratto
di fronte Flondar - quota 145; durante la Xa Battaglia dell'Isonzo
(12 - 28 maggio 1917) i fanti attaccarono l'Hermada, senza fortuna e con gravi
perdite; il giorno 26 maggio il nemico, conscio della crisi dei reparti
italiani, uscì dalle proprie linee tentando di infiltrarsi nel settore di
Flondar: solo il sacrificio dei battaglioni del 36° fanteria permise di
bloccare questa minaccia. Nei giorni 28-29 maggio la Brigata si slanciò ancora
contro l'Hermada, subendo di nuovo gravi decimazioni per il tiro ravvicinato
delle mitragliatrici nemiche; la battaglia ormai in fase di stanca si trascinò
ancora per qualche giorno con azioni locali tese a migliorare la linea
raggiunta, poi si spense e la Pistoia rientrò in seconda linea dove attese i
nuovi complementi. La XI° Battaglia dell'Isonzo (17-31 agosto 1917), vide la
Pistoia in linea a Hudi Log dove rimase sino a metà settembre sostenendo aspri
scontri ravvicinati col nemico che causarono gravi vuoti tra le sue fila;
risale a questo periodo la prima medaglia d'argento al Valor Militare del
tenente Cacciarru, già distintosi in precedenza per il coraggio e l'ardimento.
Nei giorni successivi la Brigata venne trasferita in Carnia, nel settore della
Val Resia e qui fu sorpresa dallo sfondamento della XIVa Armata austro-tedesca.
Nella XIIa Battaglia dell'Isonzo (24 ottobre - 10 novembre 1917),
iniziata con lo sfondamento delle linee a Caporetto, i due reggimenti della
Brigata ricevettero l'ordine di proteggere il ripiegamento delle divisioni 36°
e 63°, rimanendo a stretto contatto con l'avversario; durante la ritirata la
Pistoia fece saltare alle sue spalle ponti e nodi ferroviari, raggiungendo il
Tagliamento il 30 ottobre e sistemandosi a difesa sulla sponda destra (durante
il tentativo di resistenza sul Tagliamento operato dal Corpo Speciale di
retroguardia, i resti della 36° divisione occuparono le pendici del monte
Simeone, mt. 1506 presso Cavazzo Carnico, bloccando per due giorni la 50°
divisione austriaca). Per le truppe nemiche il Tagliamento costituì un intoppo
di breve durata e l'inseguimento riprese l'1 novembre. Il giorno 5, il 36°
reggimento fu circondato presso il paese di Tramonti di Sopra e annientato; il
35° reggimento riuscì a sfuggire all'accerchiamento, ma, intercettato dal
nemico sulla mulattiera che da Tramonti scende in Val Meduna, subì la stessa
sorte del reggimento gemello, subendo pesantissime perdite. Il tenente Cacciarru , ferito in battaglia,
fu ricoverato in luogo di cura, e, dopo essersi ristabilito, fu destinato al
Deposito del 35° Fanteria, presso Bologna, dove risulta essere stato presente
dal 21 gennaio del 1918 fino ai mesi successivi. II pochi superstiti della
Brigata Pistoia intrapresero un lungo periodo di riordinamento e
riorganizzazione, ritornando in prima linea solo alla metà del mese di aprile
del 1918. Pochi giorni dopo,
precisamente il 27 aprile, Emilio fu nuovamente ricoverato a causa delle
gravissime ferite riportate durante una esercitazione di lancio di bombe a
mano. Morì pochi giorni dopo, all'età di
25 anni. Per l'eroismo mostrato, gli fu
tributata la seconda medaglia d'argento al Valor Militare. Nel contesto nel
quale è morto Cacciarru emerge il fatto che, a differenza dei suoi compagni, è
morto (per quello che si desume dalla decorazione) a causa di un incidente;
un'altra stranezza che ho riscontrato nella mia ricerca è la lunga distanza tra
il luogo di morte del tenente e i movimenti delle truppe del suo reggimento,
che in quei giorni era impegnato in combattimento nel fronte alto del Garda. Si
riportano le motivazioni delle medaglie d’argento al valore militare: “Costante mirabile esempio di slancio e
coraggio, durante ripetuti e forti attacchi nemici, prodigò arditamente l'opera
sua di comandante e combattente, finché, gravemente ferito, dovette essere
allontanato, Già distintosi per spiccato valore in precedenti azioni. Korit 4
settembre 1917.”
“Durante una esercitazione di lancio di bombe a
mano, accortosi che un soldato si era lasciato sfuggire una bomba ancora
fumante, con pericolo immediato dei compagni, incurante del pericolo cui
esponevasi, prontamente la raccoglieva, senonché quella, esplodendogli in mano,
gli produceva gravi lesioni, per le quali doveva in seguito soccombere. Mentre
gli prestavano le ultime cure, diceva ad un compagno:”Volevo salvare te e i
tuoi soldati, sono contento.” Castel San Pietro nell'Emilia (Bologna) 27 aprile
1918”
Michele Usai, Quinta Chimici
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