lunedì 28 marzo 2022

Alessio Fadda. I Caduti di Iglesias: Ermino Fadda

                                           PROGETTO SCUOLA IN LABORATORIO ANNO 2021.

Istituto Tecnico Industriale Minerario Statale “Giorgio Asproni- Enrico Fermi” di Iglesias.

Referente: Prof.ssa Zurru Silvia – Partecipanti: Classi 5 Chimici e 5 Geotecnici.



Fadda Erminio – Sottotenente di complemento del 151° reggimento fanteria Brigata Sassari, Albo d’oro dei caduti prima guerra mondiale: della Sardegna, pagina 134, Matricola 41865b (94)

Decorato con medaglia d'argento al Valor Militare. Nato a Cagliari il 19 Aprile 1894 residente a Iglesias in via Cagliari n°4. Sottotenente di complemento 151° reggimento fanteria Brigata Sassari, distretto militare di Cagliari. Morto il 6 luglio 1916 sul monte Zebio per ferite riportate in combattimento. Luogo di iniziale sepoltura: cimitero Brigata Sassari di Casara Zebio, Asiago. Padre Fadda Pietro – Madre Pasella Teodora – Altezza 1,69 – Torace 0,81 – Capelli: colore nero, forma ondulata – Naso greco – Mento giusto – Occhi neri – Colorito naturale – Dentatura giusta –  Segni particolari: neo sullo zigomo destro – Sa leggere e sa scrivere. Carriera militare: soldato di leva di prima categoria classe 1894 nel distretto di Cagliari già riformato e rivisitato.  Chiamato alle armi il 22 Novembre 1915. Allievo ufficiale di complemento nella accademia di Modena 26 Novembre 1915. Aspirante ufficiale di complemento nell’arma di fanteria, effettivo al deposito fanteria Ozieri è destinato a prestare servizio al 46° reggimento di fanteria. Informazioni tratte dal libro sulla Brigata Sassari di Giuseppe Tommasi  “Note di Guerra”, pagine 131-132-140. Il 6 luglio del 1916 nel diario di brigata viene descritto con parole toccanti il dramma delle truppe, paralizzate dagli effetti devastanti dei proiettili delle mitragliatrici nemiche, che, testuali parole, “al minimo urto contro i massi, contro gli alberi, contro gli uomini, esplodevano in lunghe e sinistre fiammelle, deformandosi” e aprendo “le più orribili ferite squarciandole e spappolandole orribilmente...”. All'alba del 6 di luglio le squadre uscirono come di consueto per far brillare i tubi di gelatina, ma furono distrutte dopo l'allarme dato dalle vedette austriache. Il tentativo fu ripetuto per diverse volte, ma il lugubre suono della mitragliatrice spegneva tutti i tentativi di aprire i reticolati. Nonostante l'ostinazione dei soldati si riuscì a rimuovere solo il primo ordine di fili spinato, e le perdite furono sanguinosissime. Morì fulminato anche il comandante tenente Giovanni Santi, e ci furono numerosi morti e feriti. L'aspirante ufficiale Fadda, morto proprio il 6 luglio all'età di ventidue anni, fu tra i caduti decorati, con la seguente motivazione: Comandante di un plotone, già segnalatosi per ardimento e fermezza, lo guidava per più giorni consecutivi con bello slancio e mirabile tenacia, all'attacco di aspra e forte posizione nemica, incontrando morte gloriosa sul campo, alla testa dei suoi soldati. Monte Zebio, 6 luglio 1916.

Alessio Fadda, Quinta Geotecnici

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